venerdì 30 dicembre 2016

I trattamenti delle acque potabili in ambito domestico e nei pubblici esercizi

Il Decreto ministeriale 25 del 7 febbraio 2012 stabilisce prescrizioni tecniche relative alle apparecchiature per il trattamento dell'acqua destinata al consumo umano e si inquadra nel moderno contesto normativo in materia di qualità delle acque, igiene dei prodotti alimentari, codice del consumo e libera circolazione delle merci. Obiettivo del decreto è garantire che i trattamenti non pregiudichino la qualità delle acque, già idonee sotto il profilo sanitario, che le apparecchiature di trattamento garantiscano gli effetti dichiarati e che l’informazione completa sugli effetti dei trattamenti sia adeguatamente fornita al consumatore.
Sulla base del Decreto 25/2012 sono state elaborate linee guida finalizzate alla descrizione dei trattamenti per le acque destinate al consumo umano conosciuti a livello nazionale, che si basano su diversi processi fisici e chimici, che non rivestono carattere sanitario, indirizzandosi principalmente a modificare le caratteristiche organolettiche dell’acqua, rimuovendo sostanze responsabili delle alterazioni dell'odore e del sapore e/o combinando processi di gassatura e/o refrigerazione. 
Nelle linee guida è sottolineata l’esigenza di istruzioni d’uso esaustive e il rispetto di queste per quanto riguarda l’installazione, la manutenzione e l’impiego dei dispositivi, a garanzia della sicurezza ed efficienza d’uso dell’apparecchiatura e della qualità delle acque trattate, con alcuni riferimenti a specifici aspetti da tenere sotto controllo per le diverse tipologie di trattamento. L’ambito di impiego delle apparecchiature considera sia gli utilizzi domestici che in esercizi commerciali, e include anche i trattamenti per erogazione di acque in unità distributive aperte al pubblico, note come “chioschi dell’acqua”, di recente diffusione in molte realtà territoriali. 
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