Il problema dell’abusivismo nel campo della dietologia è presente in Italia da molti anni e contribuisce alla grande confusione che c’è in materia tra la popolazione. Alcune figure che si spacciano per nutrizionisti si presentano nei modi più disparati: “etologi alimentari”, “naturopati”,“iridologi”, “consulenti nutrizionali”, “personal trainer”.
L’ordine dei biologi per il 2016 ha come punto principale in agenda la lotta all’abusivo esercizio della professione di nutrizionista con diverse iniziative:
– Comunicazione attraverso i media;
– Affissione di manifesti informativi nei comuni per pubblicizzare e mettere in guardia l’utenza;
– Nomina di biologi referenti nei comuni italiani per combattere in maniera capillare l’abusivismo;
– Proposta di protocollo di intesa con il Nucleo antisofisticazioni (Nas) dei Carabinieri;
– Attivazione di uno sportello di denuncia, preservando l’identità del segnalatore;
– Opera di sensibilizzazione presso le ASL.
Talora anche in centri di estetica, palestre, erboristerie o farmacie vengono elargiti consigli nutrizionali con grande libertà e fantasia. Inoltre ogni giorno siamo inondati da articoli, programmi radio o TV, spot pubblicitari che parlano di nutrizione. Diversi personaggi, presentatori, ostetriche, medici con le specialità più varie dispensano consigli dietetici di ogni tipo. Dalla dieta senza glutine consigliata a tutti indistintamente, alla dieta senza latte e latticini, da una dieta rigorosamente vegana alla paleodieta con tanta carne e verdure…. Una valanga di informazioni che dicono tutto e il contrario di tutto.
Quando il problema poi è l’obesità la situazione diventa ancora più intricata poiché i ciarlatani dell’industria della dieta fanno perdere peso più rapidamente rispetto a trattamenti seri convenzionali. E siccome le persone valutano l’efficacia di un trattamento in base a quanto peso perdono nel minor tempo possibile, finiscono per dare più credito a questi personaggi piuttosto che a veri esperti. Il passaparola di altri che si sono trovati bene è uno dei modi con cui le persone cercano degli “esperti”. Ci consigliano quindi di andare dal tal professionista in un ambulatorio privato, un poliambulatorio, una clinica o un ospedale. Spesso non sanno dirci se è un medico dietologo o un nutrizionista o qualcos’altro.
Ecco qualche consiglio per non fare grossi errori.
Andando sul sito della FNOMCEO è possibile controllate nell’anagrafe nazionale ove sono iscritti obbligatoriamente tutti i medici che lavorano in Italia. Si può controllare:
1) se chi ci ha visitato è realmente un medico. (In passato è successo che rinomati specialisti ad esempio in ortopedia o cardiologia non fossero neppure laureati in medicina… e lavoravano in un ospedale pubblico!)
2) Quale specialità ha conseguito il medico che ci ha visitato. Potremo scoprire che il dietologo o nutrizionista in questione, in realtà è specializzato ad esempio in ginecologia o in chirurgia plastica. Quindi non è un dietologo (medico specializzato in scienza dell’alimentazione). Ci sono molti medici che si spacciano per nutrizionisti anche se non hanno alcun titolo formale.
Il fatto di essere medico può dare un minimo di garanzia poiché se non opera secondo scienza e secondo la deontologia medica può essere chiamato a rispondere del suo operato di fronte al consiglio disciplinare dell’ordine. In genere la preparazione della classe medica nel campo della nutrizione è scadente sia in Italia che all’estero poiché i corsi universitari prevedono poche ore di studio in questa materia. La frequenza di corsi post laurea quali master o specialità affini alla nutrizione possono comunque dare anche al medico una buona preparazione nel campo della nutrizione. Ma non tutti li seguono. Talora, previo consulto con il proprio medico curante, è meglio affidarsi ad un dietista o a un biologo nutrizionista (verificare il curriculum) che sono più preparati in questo campo.
Il dietista è una figura presente da molti anni nei vari reparti ospedalieri e traduce in pratica prescrizioni dietetiche di pazienti che vengono inquadrati dal punto di vista diagnostico dai medici. Hanno una preparazione specifica in dietetica, conoscono la composizione dei cibi e come meglio abbinarli tra loro. Controllando nel sito ANDID (la cui iscrizione però è volontaria) possiamo vedere se è presente il nome del professionista cui siamo interessati.
Una figura emergente nel campo dell’alimentazione è data dai biologi che – secondo quanto riporta il sito del loro ordine nazionale – nel momento in cui si laureano e si iscrivono all’ordine (Albo – Sezione A) si qualificano tout court come “nutrizionisti”. Seguire dei corsi di dietetica post laurea (master o specializzazioni) è facoltativo, conviene quindi controllare il curriculum di ogni biologo che sceglie di svolgere l’attività di nutrizionista. Sono professionisti con un ottimo background nel campo della biochimica e biologia e possono contribuire a diffondere delle informazioni corrette nel campo della nutrizione. Quindi quando siamo di fronte ad una persona che si qualifica come biologo nutrizionista conviene non solo controllare l’iscrizione all’elenco dell’ordine dei biologi ma anche il curriculum post laurea.
Limitandoci a queste 3 figure (medico dietologo, dietista o biologo nutrizionista) potremmo avere un minimo di garanzia di ricevere delle informazioni equilibrate e corrette.
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